La visita chirurgica generale è una visita medica che viene effettuata per la diagnosi di patologie per il cui trattamento sia stimabile la sottoposizione a un intervento di natura chirurgica.

Pertanto, per questo motivo, tale visita viene eseguita da un medico di chirurgia generale su richiesta del medico di famiglia, se ritiene che vi siano concreti sospetti della presenza di una patologia che a sua volta richiede l’intervento chirurgico.

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A cosa serve la visita chirurgica generale

La visita chirurgica generale è il primo passo verso l’esecuzione della risoluzione della patologia attraverso un intervento di tipo chirurgico. L’obiettivo di tale visita, infatti, è quello di confermare o escludere l’ipotesi di una patologia curabile solo chirurgicamente e, di conseguenza, permettere al paziente di poter comprendere quale possa essere un percorso sostenibile per la risoluzione del suo problema.

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Come si svolge la visita chirurgica generale

La visita chirurgica generale è articolata in fasi successive. Nella prima, il medico chirurgo procederà con l’anamnesi della storia clinica del paziente, ricostruendo così le sue vicende e, in riferimento alla patologia sospettata che è stata indicata come possibile dal medico curante, l’attenzione specifica alle malattie precedenti, agli interventi chirurgici passati, alla familiarità di alcune patologie, e alle cure (farmacologiche e non solo) che sono in corso o sono recenti.

Terminata l’anamnesi, il medico chirurgo generale procederà con un esame obiettivo con cui intende verificare lo stato di salute degli apparati principali dell’organismo umano, dal cuore ai polmoni, e la loro possibile reazione all’esecuzione di un eventuale intervento chirurgico.

Al termine degli esami e degli accertamenti eventualmente richiesti, il medico chirurgo può diagnosticare la patologia e indicare quale sia l’esecuzione del futuro intervento o, di contro, escluderne la necessità qualora non abbia riscontrato un problema di salute, o abbia riscontrato patologie che possono comunque essere risolte mediante un trattamento non chirurgico, come ad esempio quello farmacologico.

Complessivamente, la visita chirurgica generale ha una durata di circa 30 minuti. Possono tuttavia essere richiesti esami e accertamenti da svolgersi separatamente alla visita, con il medico di chirurgia generale che procederà pertanto a fissare un nuovo appuntamento per l’analisi dei referti ottenuti.

Tra i principali esami specifici che possono essere richiesti dallo specialista per poter favorire il suo accertamento diagnostico, ricordiamo la radiografia del torace, l’elettrocardiogramma, gli esami del sangue e quelli delle urine.

Ricordiamo che per lo svolgimento della sola visita di chirurgia generale non sono richieste specifiche preparazioni e che non ci sono controindicazioni. Pertanto, al termine dell’effettuazione della visita, il paziente potrà tornare regolarmente allo svolgimento delle sue attività quotidiane.

Se al termine della  visita il chirurgo ritiene fondamentale un intervento per la risoluzione del suo problema, allora fisserà una visita anestesiologica con il medico anestesista, il quale visiterà il paziente e richiederà una serie di esami diagnostici, finalizzati a valutare la possibile presenza di elementi che potrebbero pregiudicare o caratterizzare in modo significativo l’anestesia. Con queste premesse, medico chirurgo generale e anestesista potranno operare nelle migliori condizioni di sicurezza, riducendo al minimo ogni disagio per il paziente.

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